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Tutti i brani da BLASTEMA

  • Canzone da 3 euro. Un inizio alla Muse può (specie se stai ascoltando in assoluto il loro primo brano e vuoi farti un’idea sperando di essere rapito da subito dal diavolo della musica) essere positivo o assolutamente controproducente. Ma la voce e il testo mettono subito in chiaro che il gioco ha la G di punto-G. Spara Salta Uccidi. E vengono fuori insieme le paranoie vocali dei miei antichi Ritmo Tribale, i cori dei Queen e certo progressive anni 70 che però nei nostri si limita nella struttura del riff senza andarsi a compiacere in giri progressivamente fini a se stessi (come stroncare un genere in una riga). La chitarra e il basso sono notevoli e le tastiere riportano a certe sonorità anni 70-80 impreziosite da un piano (o almeno dal suono di) che chiude i giochi mentre la chitarra soffre in distanza. Pezzo da 10 e l’ode, con l’apostrofo, confezionato con acciaio, legno e cuoio. Un gioiello di Roberto Miano
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  • Pensieri Illuminati è la canzone che dà il titolo all’album inizia con due note che se non hai pazienza ritiri in ballo i Muse. La voce però dice di sé e rivendica originalità. Semmai si avverte un gusto progressive di certa PFM riverniciata, ma la cosa bella è che secondo me un remix della canzone le permetterebbe di diventare una hit da discoteca. Questo accadrebbe nell’ostello del villaggio globale che mangia e sputa nel piatto del fast food musicale dei nostri giorni. Del resto se le margherite esplodono nei muri la meraviglia va cercata come le consonanti nelle aiuole. Ennesimo bridge drammatico del piano, la voce è in primo piano. Il testo è spettacolare. Ed io sono qui a dirlo. “Un uomo si risveglia ancora vivo maledicendo il giorno ed il suo arrivo”. Fine. Applausi. di Roberto Miano
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  • Spero Ci sia è la mia preferita, se ha senso un “de gustibus più meglius”. E iniziano i miei personali fantasmi di Ivan Graziani. Il riff di chitarra che si mescola con la sezione ritmica e la voce che si sublima nella seconda ripetizione del coro “Spero ci sia qualcuno che ascolterà il mio lamento grido lontano e pieno di sé, con un messaggio io sono qui esisto anch’io per cui, ti prego, guardami.” Il pianoforte mette insieme dei veri e propri bridge in cui gli occhi sorridono e le orecchie prendono coraggio in attesa della veemenza sonora degli accordi a venire. Io sono qui… e dico che questa canzone è perfetta. Proprio perché “ciò che chiedi non è mai abbastanza e tutto ciò che hai già non basta” allora mettiamo altra musica sul fuoco. di Roberto Miani
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