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Herbert Von Karajan

(Salisburgo, 5 aprile 1908 - Anif, 16 luglio 1989)

Herbert Von Karajan è generalmente considerato uno dei più grandi direttori d'orchestra di tutti i tempi, nonché fra i migliori direttori d'orchestra del dopoguerra. È ricordato come il direttore con il maggior numero di incisioni discografiche, in particolare con i Berliner Philharmoniker, che ha guidato per trentacinque anni lasciandoli nel 1989.

La sua adesione al partito nazista ne determina l'allontanamento forzato dalla scena musicale al termine della seconda guerra mondiale; in seguito diventa direttore principale della Philharmonia Orchestra di Londra dal 1949 al 1960, e nel 1954 approda alla direzione dei Berliner Philharmoniker, ruolo che manterrà a vita.

Dal 1959 al 1964 ricopre il ruolo di direttore artistico all'Opera di Vienna; è ospite principale del Teatro alla Scala di Milano (direttore unico della stagione di Opera Tedesca) fino al 1964, Ospite dell'Orchestra RAI di Roma per alcune sporadiche performance (tra cui il Pélleas et Mélisande di Claude Debussy in forma di concerto, il Flauto Magico in forma di concerto, la Messa dell'Incoronazione di Mozart di fronte a Papa Paolo VI, L'oratorio A Child of our Time di Michael Tippett ed altri), e dal 1969 al 1971 diventa il direttore principale dell'Orchestre de Paris. Nel 1967 fonda il Festival di Pasqua di Salisburgo.

Perfezionismo estremo, capacità di ricerca e sperimentazione faranno di Karajan un interprete sempre all'avanguardia sia nei confronti del repertorio classico che di quello contemporaneo.

I critici e gli appassionati sono generalmente concordi nell'affermare che Karajan avesse il dono di saper estrarre un suono magnifico dall'orchestra. I commenti invece discordano sul come questo suono di Karajan fu applicato dal maestro. Tra le numerosissime registrazioni di von Karajan quelle che generalmente suscitano maggiore ammirazione sono quelle del repertorio romantico, come le registrazioni delle sinfonie di Beethoven del 1962. Molto più controverse le sue esecuzioni operistiche, dove tuttavia non mancano eccezioni, o le sue interpretazioni barocche o del periodoclassico.

Le registrazioni delle sinfonie di Ludwig van Beethoven dirette da Karajan sono state una sorta di termometro della sua attività e maturazione artistica. La prima integrale risale al 1952-1957, incise per la EMI con la Philharmonia Orchestra; esse sono caratterizzate da una propensione per l'aspetto ritmico e nervoso di ognuna delle sinfonie, con il culmine emotivo posto non nell'ultima sinfonia, ma nella 7ª, in cui il ritmo è evidentemente l'elemento principale di tutta l'interpretazione. La cifra interpretativa di questa prima integrale beethoveniana si può individuare nella baldanza ritmica e coloristica di un giovane direttore.

Ma la vera maturità la si trova chiara dell'integrale incisa per la Deutsche Grammophon, a capo dei Berliner Philharmoniker nel 1962; esse sono tuttora considerate un punto di riferimento per qualunque esecuzione, anche successiva. Nel 1972 il Consiglio d'Europa scelse l'introduzione strumentale dell'inno alla gioia di Beethoven come inno ufficiale dell'Unione Europea: l'interpretazione ufficiale fu affidata a Karajan che ne scrisse tre arrangiamenti, uno per pianoforte, uno per strumenti a fiato e uno per orchestra sinfonica.

Nel campo della musica contemporanea, a Karajan fu rimproverato di aver diretto e registrato perlopiù musica precedente al 1945 (Gustav MahlerArnold SchönbergAlban BergAnton WebernBéla Bartók, Jean Sibelius, Pietro Mascagni, Richard StraussGiacomo Puccini, Arthur Honegger, Sergej Prokof'evClaude Debussy, Paul Hindemith, Carl Nielsen ed Igor Stravinskij), ma registrò la Decima Sinfonia di Dmitrij Šostakovic (1953) due volte, la prima viennese del 1960, anche documentata su disco, de Assassinio nella cattedrale di Ildebrando Pizzetti (1958), e diresse la prima di "De temporum fine comoedia" di Carl Orff nel 1973.

La registrazione per l'etichetta DG di Sul bel Danubio blu di Johann Strauss fu usata dal regista Stanley Kubrick per una famosa sequenza del film 2001: odissea nello spazio. Qui Kubrick sincronizzò le sequenze visive con la musica preregistrata: l'opposto delle normali procedure di sonorizzazione. Inoltre, Kubrick usò, per le sequenze iniziale e finale del film, una registrazione di Così parlò Zarathustra di Richard Strauss fatta da Karajan con i Wiener Philharmoniker (Decca, 1959), in merito alla quale, per motivi di diritti, nessuna segnalazione in titoli di coda venne inserita dalla postproduzione del film, dando al brano di Strauss una notorietà che non aveva mai avuto.

Karajan giocò un ruolo importante nello sviluppo della tecnologia per la registrazione e la riproduzione audio in digitale (circa 1980). Egli fu il campione di questa nuova tecnologia, vi riversò tutto il suo prestigio e fu presente alla prima conferenza stampa che annunciava il nuovo formato. I primi prototipi di CD avevano una capacità di circa 60 minuti, ma una leggenda metropolitana vuole che siano stati portati a 74 minuti per adattarvi la Nona sinfonia di Beethoven diretta dal maestro.

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creato:giovedì 10 luglio 2014
modificato:martedì 14 febbraio 2017