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Steve Lacy

(New York, 23 Luglio 1934 – Boston, 4 giugno 2004)

Steve Lacy è il nome d'arte di Steven Norman Lackritz, sassofonista jazz e compositore di origini russe, ma nato negli Stati Uniti, che reintrodusse il sax soprano nella musica jazz (dopo l'oblio del periodo Bop) e ne divenne uno dei maggiori interpreti di tutti i tempi.

Iniziò a studiare sax e clarinetto con Cecil Scott, poi frequentò la Schrillinger School of Boston e la Manhattan School of Music di New York, dove suonò sax alto, baritono e flauto.
Passò al sax soprano nei primi anni '50 e cominciò a suonare nei gruppi Dixieland nel 1952, con musicisti assai più grandi di lui: Henry "Red" Allen, Pee Wee Russell, George "Pops" Foster e Zutty Singleton, e quindi anche con alcuni jazzisti di Kansas City come Buck Clayton, Dicky Wells e Jimmy Rushing.

Nella seconda metà degli anni '50 Steve Lacy si lasciò coinvolgere dalle avanguardie musicali; partecipò quindi all'album di debutto di Cecil Taylor "Jazz Advance" (1956) e suonò insieme al suo quartetto al Newport Jazz Festival, l'anno successivo.
Lacy fece un'importante apparizione anche in uno dei primi album di Gil Evans (1957).

Fu la musica di Thelonious Monk, tuttavia, ad attrarre Steve Lacy in modo più profondo e duraturo: il suo primo album ("Reflections", 1958) si compone di sole opere di Monk; questo album gli procurò anche l'invito a suonare per quattro mesi insieme alla band di Monk (1960) e, più tardi, incise con lui l'album "Big Band/Quartet" (1953).
La musica di Monk rimase sempre presente nel repertorio e negli album di Lacy, in modo più o meno evidente (Lacy fondò anche un quartetto dedicato esclusivamente ad essa).

Oltre a Monk, Lacy reinterpretò opere di Charles Mingus, Duke Ellington e Herbie Nichols, mentre raramente suonò gli standards più popolari.
Nel 1957 Steve Lacy incise "Soprano Sax" il suo primo disco come leader, a cui partecipò anche Wynton Kelly.

Negli anni '60 continuò a collaborare con musicisti dell'area avanguardista, fino a che non fu attratto dalla scena free jazz europea.
La prima visita di Steve Lacy in Europa risale al 1965, e fu un viaggio a Copenhagen in compagnia di Kenny Drew.
Venne quindi in Italia e costituì un quartetto con il trombettista italiano Enrico Rava e i sudafricani Johnny Dyani e Louis Moholo.
Dopo una beve ritorno negli USA, dall'Italia Lacy si trasferì a Parigi, dove rimase fino agli ultimi anni della sua vita, diventando molto più conosciuto e apprezzato in Europa che negli Stati Uniti.

Tra il 1970 e il 1990 il centro dell'attività di Steve Lacy fu il sestetto composto dalla moglie (Irene Aebi, cantante e violoncellista), Steve Potts (sax soprano e contralto), Bobby Few (piano), Jean-Jacques Avenel (basso) e Oliver Johnson (batterista, poi sostituito da John Betsch). Questa formazione in realtà era assai elastica e versatile, e diventava di volta in volta un quartetto, un duo, ecc...
Oltre al sestetto e agli altri straordinari musicisti con cui collaborò, il pianista Mal Waldron fu uno dei più costanti collaboratori di Lacy: in duo con lui incise numerosi album, tra cui "Sempre Amore" nel 1987.
Incise poi anche con Elvin Jones, Don Cherry, Billy Higgins.

Particolare fu la ricerca fatta da Steve Lacy come strumentista solista: egli propose al pubblico percorsi sonori in cui portò il suo strumento ad esprimersi nei modi più estremi.
Importanti per la sua produzione artistica sono state anche l'arte e la poesia: collaborò con pittori e ballerini (Merce Cunnigham in particolare) in progetti multimediali e musicò alcuni dei suoi poeti prediletti. Con Taslima Nasreen, poetessa Bengali, Lacy scrise l'opera The Cry.
Fu frutto di un lavoro durato molti anni The Beat Suite, un ciclo jazz sulle poesie di Jack Kerouac, Allen Ginsburg, Robert Creeley e altri autori della beat generation, che ha visto la sua prima esecuzione nel 2002.
Una delle maggiori fonti ispiratrici per il Lacy compositore fu la moglie Irene: scrisse per lei il suo primo brano, The Way, e in seguito numerosi altri.

Steve Lacy tornò a stabilirsi negli Stati Uniti solo nel 2002, quandò iniziò ad insegnare al New England Conservatory of Music di Boston. L'anno successivo gli fu diagnosticato un tumore, che non gli impedì però di continuare ad insegnare fino alla fine.

Durante la sua vita ricevette più volte riconoscimenti dal DownBeat Magazine come più grande sassofonista soprano e, nel 1992, ricevette il MacArthur Foundation “Genius” Grant.
Nel 2002 fu nominato Commandeur de l'Ordre des Arts et des Lettres dal governo francese.

Tra tutte le caratteristiche che gli sono riconosciute, la bellezza e purezza del suono, così come l'incisività della melodia, sono le più distintive.
Il suo nome d'arte "lacy" allude proprio alla dolcezza del suo suono, e gli fu attribuito da uno dei suoi primi collaboratori (nonché musicista di Duke Ellington): Rax Steward.

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creato:venerdì 28 agosto 2009
modificato:martedì 14 febbraio 2017