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Mauricio Kagel

(Buenos Aires, 24 dicembre 1931 – Colonia, 18 settembre 2008)

Mauricio Kagel è un compositore argentino, nato in una famiglia ebrea di origine russa da una parte, e tedesca dall'altra, fuggita dalla Russia nel 1920.
La formazione
Negli anni della sua formazione musicale Kagel studiò canto, direzione d'orchestra, pianoforte, violoncello e organo, sempre con insegnanti privati.
Kagel studiò, inoltre, composizione da autodidatta, e si laureò in filosofia e letteratura a Buenos Aires (tra i suoi insegnanti ci fu anche Jorge Luís Borges).
Nel 1947 entrò nell'Agrupación Nueva Música di Buenos Aires. Negli stessi anni iniziò anche a delinearsi la sua figura di compositore: avverso al dominante atteggiamento neoclassico e aperto alla modernità.
Gli anni '50
Nel 1952 nacque la prima opera significativa di Kagel: Palimpsestos, per coro a cappella, su versi del poeta Garcia Lorca.
L'anno successivo Kagel compose Sexteto de Cuerdas, che alcuni critici ritengono la sua prima vera composizione "matura".
Nel 1954 fondò l'Orchestra da Camera del Teatro Colòn, e l'anno successivo divenne direttore del coro dello stesso teatro.

I suoi interessi per l'arte non rimasero limitati all'ambito musicale: Kagel, infatti, viene ricordato in modo particolare per il suo stretto legame con il teatro e per aver sviluppato l'aspetto teatrale dell'esecuzione musicale; inoltre, egli si occupò anche di radiodramma, televisione, cinema e fotografia, iniziando a collaborare con il periodico Nueva Vision nel 1955.
Fu anche il co-fondatore della Cinémathéque Argentine.

Nel 1956 Kagel si trasferì in Germania (a Colonia) per studiare, e lì rimase per tutta la vita.
In Germania entrò a far parte del circuito europeo della Nuova Musica, organizzando concerti, dirigendo formazioni che si occupavano di avanguardia e lavorando sia con la musica da camera che con quella elettronica.
Nel 1958 iniziò a frequentare i corsi estivi di Darmstadt, divenendone poi, solo due anni dopo, anche docente.

Tra il 1959 e il 1960 Kagel compose Transiciòn I e Transicion II: due opere in cui la materia musicale si trasforma progrssivamente, con piccoli cambiamenti, attraverso movimenti di "traslazione" e "rotazione" del suono.
Nel 1959 Kagel assunse la direzione del Kölner Ensemble für Neue Musik, con cui iniziò a girare il mondo in tournée.
Gli anni '60
Mauricio Kagel insegnò a Darmstad tra il 1960 e il 1966, poi nuovamente tra il 1972 e il 1976; fu anche docente di Teoria Musicale presso la State University di New York a Buffalo (1964-65), e insegnante ospite alla Berlin Film and Television Academy.
Del 1960 sono le sue prime opere concepite per il teatro: Sonant e Sur Scène. Nella prima, il fulcro dell'effetto teatrale scenica è costituito dal contrasto tra la complessità delle azioni richieste agli interpreti e la minima emissione di suono che ne risulta.

Per le sue azioni sceniche Kagel faceva riferimento alla pratica musicale nell'Ottocento, quando il pubblico godeva anche dell'aspetto visivo dell'esecuzione; secondo Kagel, quest'ultimo è stato eliminato dal primato della riproduzione meccanica, per cui la musica è stata ridotta a mero fenomeno sonoro. La sua ricerca nell'ambito del teatro va nella direzione di un recupero della totalità dell'esperienza musicale.
Come nella musica, così anche nel teatro Kagel criticò gli stereotipi e i gesti tradizionali di riferimento, spingendosi verso il teatro radicale.
Il teatro di Kagel era un teatro strumentale, ovvero una forma esecutiva che prevedeva istruzioni teatrali per gli esecutori, quali assumere in viso un certa espressione, interagire fisicamente con gli altri musicisti ecc...
Gli esecutori non sono più "semplicemente" chiamati a suonare il loro strumento, ma ad interpretare un personaggio, in una vera e propria performance.

Kagel utilizza questa stessa forma di esecuzione recitata in Match (1964), trascrizione di un incontro di pugilato per due violoncelli e percussioni), o Der Schall (1968), in cui gli esecutori si devono confrontare con strumenti che non sanno suonare.
Tra le opere più significative che Kagel produsse negli anni '60 si collocano anche: Heterophonie (1961), brano per orchestra interamente scritto utilizzando materiale di altri compositori, come Debussy, Stravinskij, Ravel, Stockhausen; Pas de Cinq (1964), l'esecuzione di una passeggiata da parte di cinque interpreti muti; Tremens (1965), riflessione su esperienze controllate compiute con LSD e mescalina; Musik fur Renaissance-Instrumente (1966), in cui strumenti antichi vengono riutilizzati in modo inedito, ottenendone nuove sonorità.
Della ricerca di Kagel fanno parte anche l'uso di strumenti non convenzionali, o meglio di oggetti quotidiani che vengono utilizzati come strumenti musicali.
 
Dal 1965 Kagel si dedicò anche alle opere cinematografiche, portando sullo schermo alcuni lavori nati per il teatro, come Antithese del 1962, il già citato Match, o Halleluja (1968). 
Nel 1969 Kagel realizzò una delle sue produzioni cinematografiche più riuscite: il film su Beethoven, irrispettosamente e provocatoriamente intitolato Ludwig van.
La pellicola conduce gli spettatori a una visita nello studio del grande musicista, in cui le pareti sono spesso tappezzate di spartiti e la colonna sonora è costituita dai brani che appaiono nelle inquadrature: il suono è distorto, anche se si riconoscono le più note melodie di Beethoven.
Altre parti del film sono una parodia delle celebrazioni radio-televisive del "Beethoven Year 1770".
 
Alla fine degli anni '60 Kagel divenne direttore dell'Istituto di Nuova Musica presso la Reinische Musikschule di Colonia e docente nei Musikkurse, ricoprendo il ruolo che era stato di Stockhausen; ai Musikkurse Kagel insegnò materie non convenzionali (come musicoterapia o strumentazione infantile).
In quegli stessi anni l'attività didattica portò Kagel in tutta europa e negli USA per corsi e seminari.


Gli anni '70
Negli anni'70 Mauricio Kagel, oltre a riprendere l'insegnamento ai corsi estivi di Darmstad per quattro anni, divenne direttore dei corsi di Nuova Musica a Gothenburg e a Colonia, e docente presso il Conservatorio di Colonia tra il 1974 e il 1997.
La ricerca teatrale di Kagel proseguì anche in quegli anni, con lavori come Exotica (1992), per strumenti extraeuropei, e l'azione scenica Mare Nostrum. Anche Staatstheater (1971), ovvero "balletto per non danzatori", è emblematico del modo teatrale di fare musica di Kagel.
Gli anni '80
A partire dagli anni '80 Kagel si riavvicinò ai classici del passato, per allontanarsene quasi subito, ripensandoli e dissacrandoli in una deformazione parodistica (come già accaduto nel film Ludwig van): Kagel fa riferimento ad HändelBrahms in Variationen ohne Fuge (1972), a Schubert in Aus Deutschland (1980), a Bach per la Sankt-Bach-Passion (1985), a Debussy in Interview avec D. (1994).
In questi stessi anni Kagel recuperò la terminologia classica per opere come Intermezzo (1983), Grand Duo (1991), Capriccio (2004), in cui la sua spinta polemica è attenuata.

Nella sua lunga carriera Kagel scrisse anche pezzi più convenzionali e musica da film, ma spesso riutilizzando o facendo riferimento a opere del passato.

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creato:martedì 23 settembre 2008
modificato:mercoledì 14 gennaio 2009