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Matteo D'Amico

(Roma, 1955)

Matteo D'Amico ha compiuto gli studi musicali nella sua città sotto la guida di Barbara Giuranna, Guido Turchi, Irma Ravinale e Franco Donatoni. Le sue composizioni sono state eseguite in tutte le più importanti manifestazioni italiane di musica contemporanea, e all'estero in sedi prestigiose quali Parigi, Atene, Praga, Madrid, Amburgo, Kiel, Tokyo, etc. Ha vinto i seguenti premi internazionali: Martin Codax (Vigo, Spagna), Valentino Bucchi (Roma), MC2-Radio France (Avignone, Francia) e Music Today Contest '89 (Tokyo).

Ha ricevuto commissioni da enti quali l'Orchestra della RAI di Roma, l'Arena di Verona, il Maggio Musicale Fiorentino, l'Accademia di S. Cecilia, il Teatro Massimo di Palermo, la Museums-gesellschaft Orchester di Francoforte, l'Accademia Filarmonica Romana. I suoi lavori sono stati interpretati, tra gli altri, da Dorothy Dorow, Arturo Tamayo, Luisa Castellani, Giuseppe Sinopoli, Daniele Gatti, Rinaldo Alessandrini, Stephan Anton Reck, Paolo Carignani, Albert Dohmen, Mariella Devia, Marina Comparato, Karl Martin, Corrado Rovaris, il Quintetto Bibiena, etc.

L'opera di D'Amico si rivolge soprattutto all'esplorazione dei rapporti fra musica, poesia, teatro e danza: da ricordare in tal senso i cicli di lavori sulle opere di Stéphane Mallarmé (L'Azur, 1988, Monologue d'un phaune, 1989, Sonnets et rondels, 1993), Torquato Tasso (Rime notturne, 1994, Rime d'amore, 1998, eseguito sotto la direzione di Giuseppe Sinopoli) e W.H.Auden (The Entertainment of the Senses, 2005; Auden Cabaret, segnalata al Prix Italia 2006).

Ha composto per il teatro musicale le opere Gli Spiriti dell'aria (1990), Amin (1996), Farinelli, la voce perduta (1996), Il Cambio (1998), La finestra su Kensington Gardens (2000), Dalle due alle tre (2003), Dannata epicurea (2004), Lavinia fuggita (2004) L’albero di Ippolito (2006); per la danza, ha collaborato con coreografi come Fabrizio Monteverde, Evgheni Polyakov e Robert North, realizzando i balletti Mascherata Veneziana (1993), La Ronde (1995), Le Baccanti (1997), Animae Corpus (1999).

Significativa è anche la sua esperienza nel campo della musica sacra, con i due mottetti Attende Domine e Jubilate Deo (1991), il Sanctus, all'interno del Requiem per le vittime della mafia, opera collettiva, (1993), e lo Stabat Mater su testi sacri e di Vincenzo Consolo (1999, eseguito più volte in Italia e all’estero). Dal 1984 è attivo come autore di musiche di scena, collaborando con alcuni fra i maggiori registi italiani (Squarzina, Costa, Cobelli, Missiroli, Guicciardini, Monicelli, Scaparro, Carriglio, Pier’Alli,  etc.).

Dal 1997 al 2000 è stato direttore artistico dell'Accademia Filarmonica Romana, e dal 2000 al 2002 direttore artistico del Teatro Comunale di Bologna. Dal 2006 è titolare della cattedra di Composizione presso il Conservatorio S. Cecilia di Roma. Dal 2006 è Accademico dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia.

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creato:mercoledì 5 marzo 2008
modificato:mercoledì 20 ottobre 2010