Fondazione Teatro Comunale di Bologna
Bologna
Il Teatro Comunale di Bologna è nato il 14 maggio del 1763 ed è una delle prime realizzazioni in muratura, strategicamente collocate in zone nevralgiche del tessuto urbano, segno della volontà di rendere più duraturi i luoghi dello spettacolo, considerati icone di una identità collettiva.
Ricco di una storia di 250 anni di attività (1763-2013), il teatro si avvale della collaborazione di 95 professori d’orchestra e 70 artisti del coro e realizza circa 80 spettacoli lirici e 30 concerti sinfonici l'anno. È dotato anche di un archivio storico, di una biblioteca, di una moderna sala per i coristi e di una per le prove dell'orchestra.
Costruito per accogliere il melodramma, il Teatro porta con sé non solo la propria storia ma la storia tutta della città che lo ospita nel luogo in cui si era ammirato in passato lo splendido palazzo dei Bentivoglio, ultimi signori di Bologna.
Il Comunale è stato il maggiore teatro di una città che, dal tardo Seicento fino all'età del trionfo di Casa Ricordi e dell'editoria industriale, ha avuto il ruolo di capitale del sistema produttivo dell'opera italiana. Fin dagli esordi, infatti, il teatro troneggiava sul tessuto di una città che era residenza di una impressionante quantità di agenti, impresari, cantanti, ballerini, strumentisti, disegnatori e noleggiatori di scene e di costumi, oltre che sede della potente corporazione dell'Accademia filarmonica che diplomò Wolfgang Amadeus Mozart.
Il Teatro Comunale di Bologna è al centro della vita della città. E non solo per il suo ruolo produttivo, che ne fa uno tra i più importanti teatri d'Italia. Lo è anche per la collocazione "strategica" che ne volle fare un tassello fondamentale nel cuore della struttura urbana, vista la concomitanza dell'Istituto delle Scienze voluto dal Marsigli nel 1711 e della gloriosa Accademia Clementina, della sede principale dell'Ateneo, della Pinacoteca, dell'Accademia di Belle Arti e del Liceo musicale che avrebbe formato, tra i primi suoi allievi, Gioacchino Rossini e Gaetano Donizetti.
Attorno al 1970 si sviluppa la tendenza al decentramento, col Comunale in prima linea nel proporre un'enorme quantità di produzioni fuori sede, nei quartieri, nei circoli dopolavoristici e sull'Appennino o nell'hinterland della 'bassa' bolognese. Uno strumento essenziale di questa dilatazione territoriale del Comunale è stato il complesso dei Filarmonici, fondato e diretto per molti anni da Angelo Ephrikian, costola cui si univa il Quintetto di fiati "Respighi", uscita dall'esperienza degli anni di Celibidache, e dalla quale sarebbe venuto il primo stimolo a una intensa attività per le scuole oggi nuovamente rilanciata e da tempo coordinata dall'Aula didattica aperta dal Comune di Bologna di concerto col Teatro Comunale.
Oggi si è completamente ridisegnato il rapporto tra i centri e le periferie, nonché quello delle interazioni istituzionali.
Una data di svolta è certo quella dell'ultimo restauro della Sala del Bibiena, ufficialmente dichiarata inagibile il 23 giugno 1980 e riaperta con un'Aida diretta dall'allora direttore stabile Vladimir Delman il 5 dicembre 1981.
Sito web: | www.tcbo.it |
---|---|
Canale YouTube: | www.youtube.com/comunalebologna1 |
Pagina Facebook: | www.facebook.com/TeatroComunaleBologna |
creato: | mercoledì 3 febbraio 2010 |
---|---|
modificato: | mercoledì 2 aprile 2014 |