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Sinfonia "Dal Nuovo Mondo"

La Sinfonia in mi minore di Antonín Dvořák (op. 95), più nota col titolo di Sinfonia "Dal nuovo mondo", fu pubblicata come sinfonia n. 5 ma è in realtà la nona sinfonia di Dvořák.
Il titolo si riferisce evidentemente al nuovo mondo che è l'America, in seguito alla nomina del compositore come direttore del New York National Conservatory of Music. La cultura americana stimolò e arricchì Dvořák, che propose una sinfonia di matrice classica europea, ma contaminata dalla musica autoctona, come gli spirituals. Fu composta nel 1893 a New York ed eseguita in prima assoluta alla Carnegie Hall il 16 dicembre di quello stesso anno, ottenendo un enorme successo.  
 
Per quanto possa apparire strano a chiunque conosca e ami la Sinfonia n.9 in Mi minore op. 95 "Dal Nuovo Mondo", quest'opera non ha quasi mai goduto di buona stampa presso la critica specializzata, sia tedesca che anglosassone, che muovendo spesso da considerazioni formalistiche ha rimproverato a quest'opera minore unità strutturale rispetto alle sinfonie precedenti, maggior schematicità negli sviluppi, e idee melodiche meno originali.
 
A leggere gli appunti che vengono mossi a questo capolavoro, fin da subito amatissimo dal pubblico di tutto il mondo, c'è da restare a bocca aperta. Critici come Robert Layton nel suo Dvorák, Symphonies & Concertos, continuano ancora a domandarsi stupiti perché questa sinfonia è universalmente celebre, mentre la Sesta e la Settima sono ancora poco conosciute. Ciò che distingue questa sinfonia da tutte le altre del compositore boemo, e la rende di gran lunga superiore ad esse, è il suo spiccato senso di individualità, l'atmosfera unica che in essa si respira dal principio alla fine, la lapidaria potenza dei suoi temi, la loro meravigliosa e indimenticabile tournure melodica. Che poi a tutto questo Dvorák abbia sacrificato dei dettagli, che il melodizzare sia più schematico che nelle sinfonie precedenti, e che gli sviluppi, con grande delusione dei musicologi tedeschi e anglosassoni, siano più sbrigativi che altrove, lungi dal costituire un difetto, è diretta conseguenza delle premesse.
 
La genesi della Nona Sinfonia è del resto nota. Chiamato nel 1892 a dirigere il Conservatorio di New York, da poco fondato, Dvorák si recò negli Stati Uniti e vi rimase per circa tre anni. Nel corso del suo soggiorno, che non fu privo di disillusioni, nostalgia e amarezze, Dvorák si interessò, sebbene in modo abbastanza superficiale, alla musica degli Indiani d'America e a quella delle popolazioni negre. Un'intervista da lui rilasciata al «New York Herald», in cui sostiene un'improbabile affinità tra il linguaggio musicale dei pellerossa e della gente di colore, ci dà la misura di quanto poco approfondita fosse la conoscenza delle problematiche musicali di quelle popolazioni.
Magazzini Sonori
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creato:martedì 29 gennaio 2008
modificato:venerdì 8 agosto 2008