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Brani di sottobosco

sottobosco

Magazzini Sonori
Il gruppo musicale nasce a Sogliano al Rubicone nel 1994 con il nome PADOS. La prima esibizione in pubblico avviene a dilettanti nella fossa con il noto brano musicale “ stand by me “, lasciando già presagire l’anima blues del quintetto soglianese. Il team viene influenzato nei primi anni novanta dalla musica punk americana, dal garage californiano e dal movimento musicale di Seattle. Vengono composti anche brani originali di cui si possiede ancora testimonianza Sono canzoni di protesta per alcuni versi “ profetiche e “ genuinamente “ politiche” orientate contro il sistema di potere mediatico, l’uso distorto dell’informazione, i rischi connessi all’adozione dei nuovi strumenti di comunicazione di massa ,l’invadenza giornalistica atta a distruggere e infangare la vita privata, la debolezza, decadenza, inadeguatezza dei governi nazionali e sovranazionali. La Band partecipa al mitico raduno “ Rock in Galilea “ e ad altre manifestazioni di carattere locale, senza mai giungere alla ribalta di palcoscenici importanti. Ciò che anima il gruppo è infatti la passione per la musica in sè e il valore dell’amicizia che è un vero collante e che ha radici profonde nell’infanzia. La band decide di darsi dopo un dibattito interno un nuovo nome Sottobosco in quanto l’acronimo Pados non rappresenta la fedele composizione della squadra effettiva sin dalla sua prima formazione. La nuova denominazione è dovuta anche alla posizione della sala musicale, immersa nel verde, e vuole rendere omaggio al contempo alla terra, alla natura e alle entità magiche che animano i boschi del luogo. Viene infatti adottato come simbolo uno gnomo. Dall’incontro con l’artista soglianese Francesco Magnani (Franchino), la band “ stregata “ dalle sonorità afro – americane comincia a sperimentare la musica blues approdando ad una metamorfosi musicale con un vero balzo nel passato ed uno spostamento delle lancette al tempo della black music delle origini, nonché alla visita di New Orleans, delle sue strade, dei suoi quartieri, dei suoi locali. L’apertura del gruppo facilita varie sperimentazioni con altri musicisti come ad esempio il clarinettista Stefano Bertozzi (Ayala) e il tastierista Riccardo Ramberti. La canzone più emblematica del periodo blues è " Fuori duro " , un testo molto diretto che non vuole essere la celebrazione della trasgressione , quanto la narrazione di una scelta di uno stile di vita non convenzionale. Molto bella l'immagine delle luci della riviera che si vedono dalle colline di casa. La passione musicale li spinge alla continua ricerca di un sound particolare,accattivante, che mescola tinte blues, funk, e richiami a cadenze reggae. Attualmente il gruppo ha creato un’associazione con lo scopo di conservare e diffondere l’amore per la musica.
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creato:lunedì 28 novembre 2011
modificato:lunedì 28 novembre 2011