Bernardo Storace: "Corrente" [02.51]
 
	
	    
		| Data composizione | 07/05/1994 | 
|---|---|
| Luogo esecuzione | Chiesa S.M.Maggiore di Teggiano (SA) | 
| Raccolta | "Musiche napoletane dei sec. XVI, XVII, XVIII" | 
| Etichetta | EDIZIONI ANALISI, Bologna | 
| Produttore | DIANUM/MUSICA RESTITUITA | 
| Data di pubblicazione | 1994 | 
| Genere | Musica Classica / Antica | 
| Provenienza | Registrazioni Barocco u.r.c.a. | 
| Licenza | Tutti i diritti riservati | 
			Organo: M° Iolando Scarpa
Registrazione digitale (dal vivo): Paolo Ferrrario
° brano inedito trascritto da Iolando Scarpa.
Del ricco e variegato patrimonio organario antico e storico presente nelle chiese del Vallo di Diano, l'organo di S.Maria Maggiore di Teggiano è l'unico strumento perfettamente efficiente e funzionante.
La costruzione dell'organo della chiesa di Teggiano ascende a un anonimo artigiano, sicuramente di area napoletana, nel 1716; successivamente l'organaro nativo di Teggiano Domenico De Alto sottopose lo strumento a un intervento conservativo, nel 1831, senza modificarne la fisionomia sonora. In tempi più recenti ne fu affidato il restauro alla ditta Giustozzi di Foligno.
Va detto che, per quanto i mantici dell'organo siano attualmente azionati da un motore acusticamente non perfettamente isolato, lo strumento è comunque degno di interesse e appare ideale a riproporre al pubblico di oggi alcune pagine strumentali ricavate dal cospicuo repertorio che la scuola napoletana antica ci sa ancora offrire.
[sunto di Paolo Ferrario, dal testo di Iolando Scarpa, tratto dal libretto del CD: "Musiche napoletane dei sec. XVI, XVII, XVIII"; DDD - Musica Restituita, MR CD01]
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Registrazione digitale (dal vivo): Paolo Ferrrario
° brano inedito trascritto da Iolando Scarpa.
Del ricco e variegato patrimonio organario antico e storico presente nelle chiese del Vallo di Diano, l'organo di S.Maria Maggiore di Teggiano è l'unico strumento perfettamente efficiente e funzionante.
La costruzione dell'organo della chiesa di Teggiano ascende a un anonimo artigiano, sicuramente di area napoletana, nel 1716; successivamente l'organaro nativo di Teggiano Domenico De Alto sottopose lo strumento a un intervento conservativo, nel 1831, senza modificarne la fisionomia sonora. In tempi più recenti ne fu affidato il restauro alla ditta Giustozzi di Foligno.
Va detto che, per quanto i mantici dell'organo siano attualmente azionati da un motore acusticamente non perfettamente isolato, lo strumento è comunque degno di interesse e appare ideale a riproporre al pubblico di oggi alcune pagine strumentali ricavate dal cospicuo repertorio che la scuola napoletana antica ci sa ancora offrire.
[sunto di Paolo Ferrario, dal testo di Iolando Scarpa, tratto dal libretto del CD: "Musiche napoletane dei sec. XVI, XVII, XVIII"; DDD - Musica Restituita, MR CD01]
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Questo brano ha 
| creato: | martedì 3 giugno 2008 | 
|---|---|
| modificato: | martedì 3 giugno 2008 | 
