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Modotti

Magazzini Sonori

Luca, Marco e Marco, due gemelli e un amico caro.

Vicini di casa ma mai conosciuti se non per caso ad un concerto di Shellac a Bologna.

Tre vite differenti, una grande passione e un grande amore comune, la musica.

 

2008, Comacchio, bassa provincia ferrarese.

Il territorio aiuta inevitabilmente a cercare una via d’uscita; insieme si decide di dar vita a un nuovo progetto.

“Modotti”: in onore all’amata Tina, donna, fotografa, artista.

Tutti e tre provengono da esperienze con altri gruppi.

Giugno 2009: primo Ep, “Le sens du combat”, confezionato in una busta da lettere e spedito in giro per tutta Italia.

Una giornata in presa diretta a Padova nello studio di Giulio Favero accompagnati dall’amico Gigi.

Primo lavoro autoprodotto.

Diversi concerti, diversi incontri, diverse parole spese su questo disco.

Le apparizioni live sono la vera forza del gruppo.

Da ricordare i concerti con Zu, Red Worms Farm, Crazy Crazy World of Mr Rubik, Bob Corn, Three in One Gentleman Suit, Action dead mouse, Gazebo Penguins, Offlaga Disco Pax, Altro, R.u.n.i, Entrofobesse, Sumo e altri.

Il 2011 vede per il trio emiliano incontri importanti che determineranno scelte decisive per la band.

Upupa produzioni decide di collaborare alla fuoriuscita del nuovo disco.

Insieme si decide intorno a maggio/giugno del duemilaeundici di registrare, dopo una lunga fase di arrangiamento sui brani nuovi mediante l’aiuto di Giorgio Borgatti.

La meta scelta è l’Igloo Audio Factory di Correggio, dove l’ormai quartetto viene accolto da Enrico Baraldi e da Sollo.

Tre giorni di prese, sempre dirette e solo strumentali.

Le voci in un secondo momento. Mix e mastering tutto a carico di Giorgio.

I pezzi suonano, suonano parecchio bene.

Tizio a questo punto decide di voler essere partecipe alla produzione del nuovo disco con la sua storica etichetta Fooltribe.

Isa di Indipendead a curare l’ufficio stampa.

2012, “Migranti”, il nome del nuovo disco in uscita a Febbraio.

Otto tracce veloci e dirette, ispirate dalle contaminazioni post hardcore di matrice fugaziana, incontrano derive math e timide allusioni slowcore. Venticinque minuti.

Una confezione a ricordare la precedente busta postale diventata di cartoncino nero rigido con uno scorcio paesaggistico in copertina.

Il territorio dal quale proveniamo.

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creato:venerdì 20 novembre 2009
modificato:lunedì 14 maggio 2012