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Brani di Marco Sforza

Marco Sforza

e il suo ultimo album "Un capolavoro"

Magazzini Sonori

Marco Sforza (classe '81) è un istrione votato alla musica cantautorale, un cantastorie dallo spiccato senso dell’humor e dalla sincera musicalità. Pianista virtuoso, chitarrista beffardo. Selezionato dal Club Tenco a partecipare alla rassegna il “Tenco Ascolta 2011”. dedicata ai giovani cantautori esordienti. Ha scritto colonne sonore per diversi e importanti cortometraggi di registi emiliani e collabora stabilmente con il Centro Teatrale Mamimò a Reggio Emilia. Vincitore di diversi festival e concorsi musicali nazionali tra cui l’ultimo PREMIO PIGRO 2010 in ricordo di Ivan Graziani. Nel 2009 si aggiudica il premio Augusto Daolio e nello stesso anno il Contest nazionale City Music Lab. Più di 350 concerti all’attivo in diverse località della penisola tra cui a Bologna al Roxy Bar e a Roma all’Auditorium della Musica. Aperture di concerti de i NOMADI, GIORGIO CONTE, NINA ZILLI, DENTE, BEPPE VOLTARELLI, NOBRAINO, FILIPPO GRAZIANI, MERCANTI DI LIQUORI. Marco Sforza è emiliano. Dalla sua regione si porta appresso una convivialità semplice, da grande tavolata e tanti commensali. Ci indovini l’odore dei tortelli nel brodo di carne e il gusto d’un Lambrusco frizzante, mai troppo amabile. Quando canta un po’ ti gioca con la voce in cerca di melodie, un po’ strizza l’occhio al suo pubblico con guizzi di comico. Cerca la complicità di chi lo ascolta, ma ama l’effetto teatrale, la battuta sagace, il gesto che susciti il riso e la simpatia. Della musica, quando la ascolti con un po’ di attenzione, ti colpisce il suo essere nell’ambiente, parte di una conversazione garbata tra il solista ed il suo pubblico. Lo senti che la voce stabilisce un dialogo, si crea il suo spazio d’ascolto con la gentilezza del testo e le note della musica. Ti colpisce la sua aura nostalgica che cerca la poesia dei grandi cantautori in brani che non strepitano e non gridano, ma hanno la sapienza ispida di una ballata che usa una voce sola per esprimere le idee di un coro. Un po’ Jannacci, un po’ Vecchioni, Sforza gioca al cantautore d’un tempo, di quelli che gli bastano due arpeggi di chitarra e un tocco di blue per schiuderti un mondo di pensiero. Ti parla dell’oggi con una certa immediatezza, cercando il dettaglio acuminato che è un po’ politico senza farsi militante. Le sue son canzoni che seminano ironia e disincanto nello stesso tempo coniugando folklore popolare e chanson alla francese con amena e gustosissima spensieratezza. Nelle sue scorribande musicali Marco Sforza molto spesso è accompagnato dall’orchestrina Separè. A volte duo, a volte trio, a volte al gran completo (quartetto) o magari a volte anche in solo, ma lui (cosi dice) si diverte ugualamente e soprattutto fa divertire. Matteo Pacifico al clarinetto, Dario Vezzani al contrabbasso e Tommy Graziani alla batteria e percussioni. Musicisti eclettici ed imprevedibili, sempre pronti a stare al gioco con rime, pause e momenti di solo che completano e rendono unico ogni spettacolo del nostro imprevedibile, romantico e geniale cantautore. Marco Sforza ha all’attivo un primo disco "Laiv", registrato insieme al trio Separè in presa diretta il 20 dicembre 2008 al Circolo Culturale MateriaOff di Parma. Un secondo lavoro discografico dal titolo “BOCCE” (2011). Un EP di cinque canzoni registrate dal vivo in studio “Un Capolavoro” è il terzo LP registrato al teatro Vittoria di Pennabilli (RM) nell’estate 2012 con l’orchestrina Separè al gran completo pubblicato nel febbraio 2013. www.marcosforza.it info@marcosforza.it

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creato:martedì 18 febbraio 2014
modificato:mercoledì 5 marzo 2014