Cerca nel sito

Esplora>Compositori

Brani di Vincenzo Bellini

Visualizza altro

Altri brani di questo genere

Visualizza altro

Vincenzo Bellini

(Catania, 3 novembre 1801 - Puteaux, Francia, 23 settembre 1835)

Vincenzo Salvatore Carmelo Francesco Bellini, compositore italiano e operista tra i più importanti dell'Ottocento, dotato di una prodigiosa vena melodica, dedicò tutta la sua breve vita alla composizione.
Le sue opere più famose e rappresentate sono: La SonnambulaNorma e I Puritani.
Bellini studiò musica prima a Catania, sua città natale, dove scrisse alcune delle prime composizioni di musica sacra. Nel 1818 il Decurionato catanese concesse una prestazione annua di 36 onze affinché il giovane Bellini potesse continuare i suoi studi musicali al Conservatorio di Napoli, e Bellini vi si trasferì. A Napoli ebbe, tra i suoi maestri, Nicola Antonio Zingarelli, che lo indirizzò allo studio dei classici e al gusto per la melodia piana ed espressiva, senza artifici e abbellimenti, secondo i dettami della scuola musicale napoletana. Tra i banchi del Conservatorio conobbe anche il calabrese Francesco Florimo, la cui fedele amicizia lo accompagnerà per tutta la vita e dopo la morte, allorché Florimo diventerà bibliotecario del conservatorio di Napoli e sarà tra i primi biografi dell'amico prematuramente scomparso.

Nel 1821, ancora studente al Conservatorio di S. Sebastiano, Bellini aderì alla Carboneria e partecipò ai moti anti-borbonici del 1820-1821. In questo periodo Bellini compose musica sacra, alcune sinfonie d'opera (tra cui la Sinfonia in Mi bemolle il cui tema sarà ripreso per l'ouverture di Adelson e Salvini) e alcune arie per voce e orchestra, tra cui la celebre Dolente Immagine, oggi nota solo nelle successive rielaborazioni per voce e pianoforte.

Nel 1825 Bellini presentò al teatrino del Conservatorio la sua prima opera lirica completa, Adelson e Salvini, come lavoro finale del corso di composizione. L'opera gli suscitò il plauso di Gaetano Donizetti, che aveva assistito alla rappresentazione.
L'anno dopo colse il primo grande successo con Bianca e Fernando, andata in scena al teatro San Carlo di Napoli col titolo ritoccato in "Bianca e Gernando" per non mancare di rispetto al principe Ferdinando di Borbone.
Donizetti descrisse così il successo dell'opera di Bellini: "l’opera ebbe felicissimo incontro, ed il pubblico in folla accorreva tutte le sere al teatro per udire la seconda produzione di questo giovine allievo del Collegio, e giudicare del suo avvenire."

L'anno seguente il celebre Domenico Barbaja commissionò a Bellini un'opera da rappresentare al Teatro alla Scala di Milano. Partendo da Napoli, il giovane compositore lasciò alle spalle l'infelice passione per Maddalena Fumaroli, la ragazza che non aveva potuto sposare per l'opposizione del padre di lei, contrario al matrimonio con un musicista.

A Milano nacque il sodalizio con il poeta e librettista Felice Romani, da cui ebbe origine il melodramma Il pirata (1827), che segna l'inizio del vero e autonomo stile belliniano. Il pirata e La straniera (1829) ottennero alla Scala un clamoroso successo: la stampa milanese riconosceva in Bellini l'unico operista italiano in grado di contrapporre a Gioacchino Rossini uno stile personale, basato su una maggiore aderenza della musica al dramma e sul primato del canto espressivo rispetto al canto fiorito.

Nel 1828 venne rappresentata a Genova Bianca e Fernando, una nuova versione di Bianca e Gernando, in cui Bellini rilesse la sua stessa partitura alla luce di una maggiore maturità artistica.

Scarsa fortuna ebbe nel 1829 Zaira, rappresentata a Parma. Lo stile di Bellini mal si adattava ai gusti del pubblico di provincia, più tradizionalista. Delle cinque opere successive, infatti, le più riuscite sono non a caso quelle scritte per il pubblico di Milano (La sonnambula e Norma) e Parigi (I Puritani).
Dopo un periodo di riflessione artistica, nel 1830 Bellini trionfò al Teatro La Fenice di Venezia con I Capuleti e i Montecchi (1830), per i quali adattò parte della musica scritta per Zaira; in quest'opera è sempre più forte la cura per la parte strumentale, segno dell'inizio di una nuova stagione dello stile belliniano, ma anche del melodramma romantico italiano.
Sempre a Venezia bellini rappresentò anche la sfortunata Beatrice di Tenda (1833).
In questo periodo iniziano ad aggravarsi le condizioni di salute del compositore, provato anche dall'enorme mole di lavoro di quegli anni.

Il 1831 fu, nonostante tutto, un anno straordinariamente prolifico, in cui Bellini scrisse e rappresentò a Milano La Sonnambula e Norma. Quest'ultima, senza dubbio l'opera più complessa di Bellini insieme a I Puritani, fu inizialmente un fiasco perché precorritrice dei tempi, ma ottenne il vero successo dalla seconda rappresentazione.

Dopo un breve ritorno a Catania e poi di nuovo a Milano e Venezia per Beatrice di Tenda, Bellini fu a Londra e Parigi, dove venne accolto nei più illustri circoli culturali ed entrò in contatto con alcuni dei più grandi compositori d'Europa (tra cui Chopin); il suo linguaggio musicale si arricchì di colori e soluzioni nuove, pur conservando intatta l'ispirazione melodica di sempre. Oltre a I Puritani, scritti in italiano per il Théâtre-Italien ed ultimo suo grande trionfo, a Parigi Bellini compose numerose romanze da camera di grande interesse, alcune delle quali in francese, dimostrandosi pronto a comporre un'opera in francese per il Teatro dell'Opéra di Parigi.
Ma la sua carriera e la sua vita furono stroncate a meno di 34 anni da un'infezione intestinale probabilmente contratta all'inizio del 1830.
Bellini fu sepolto nel cimitero Père Lachaise, dove rimase per oltre 40 anni, vicino a Chopin e a Cherubini. Nel 1876 la salma fu traslata nel Duomo di Catania.

 

Opere:
- Adelson e Salvini (12 Febbraio 1825, Teatro del Conservatorio di San Sebastiano di Napoli)
- Bianca e Gernando (30 Maggio 1826, Teatro San Carlo di Napoli)
- II versione: Bianca e Fernando (7 Aprile 1828, Teatro Carlo Felice di Genova)
- Il Pirata (27 ottobre 1827, Teatro alla Scala di Milano)
- La Straniera (14 Febbraio 1829, Teatro alla Scala di, Milano)
- Zaira (16 Maggio 1829, Teatro Ducale di Parma)
- I Capuleti e i Montecchi (11 Marzo 1830, Teatro La Fenice di Venezia)
- La Sonnambula (6 Marzo 1831, Teatro Carcano di Milano)
Norma (26 Dicembre 1831, Teatro alla Scala di Milano)
- Beatrice di Tenda (16 Marzo 1833, Teatro La Fenice di Venezia)
- I Puritani (24 Gennaio 1835, Théâtre Italien di Parigi)
Magazzini Sonori
Proprietà dell'oggetto
Proprietà dell'articolo
creato:giovedì 24 aprile 2008
modificato:mercoledì 14 gennaio 2009