Mo' Mo'

MO’ MO’ E’ un brano poetico. Parla di qualcosa di invisibile, difficile da afferrare e catalogare; è un respiro ecco! E’ quell’attimo, quella scintilla che anticipa la creatività. L’istante rivelatore che scarabocchia il pentagramma, che muove la matita o che semplicemente fa andare una persona in una direzione opposta, verso il nuovo. E’ la curiosità. Mo’ Mo’ è un soffio che svolazza qua e là trasformando la monotonia. Prima o poi lo si incontra tutti.

mò mò.... come soffio mò mò

e mi invento suoni per l'eternità

sperimento strade, ultrasuoni

e tra rami e foglie la mia identità

come un fuoco, ghiribizzo mi divincolo

mò mò.... come soffio mò mò

mò mò.... come soffio mò

sopra il monte andrò e li mi creattiverò

sopra il tempo suonerò trattenendo il fiato

verso il mare andrò e li mi riposerò

giù in città starò quattro giorni

sui mercati volerò

tra gente rumori e parole..mi divincolo

fremito liquido fluido mò mò

e mi affondo con l'art-brut, brut-art

e poi ci vedo nitido

e mi perdo con le mani

mi perdo con la testa

mi perdo nel fiume che c'è in me

vedo le nuvole, mi chiamano proiettami su

semino polline semino

spettino, accarezzo mò

come le crome saltello danzando

in un fischio mi confonderò.

mò mò.... come soffio mò mò

intrepido