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Ernani

Caratteristiche:
Dramma lirico in quattro atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dal dramma Hernani di Victor Hugo.

Prima rappresentazione: 9 marzo 1844, Teatro La Fenice di Venezia.
Nonostante il fiasco de I Lombardi alla Prima Crociata, rappresentata al Teatro La Fenice di Venezia nel 1843, nella primavera dello stesso anno Verdi firmò un contratto con il suo direttore, il conte Moncenigo, per una nuova opera.
A Venezia, con il librettista di fiducia Francesco Maria Piave, Verdi scelse il soggetto da tradurre in versi, traendolo dall’Hernani di Victor Hugo. Piave iniziò a lavorare alacremente sul soggetto, sempre in strettissima collaborazione con Verdi, che pretendeva di seguirne il lavoro passo a passo.
Alla prima rappresentazione, l’opera ebbe un successo quasi trionfale, tanto da essere rappresentata successivamente in altre quattordici città italiane e rimanere, fino alla fine degli anni ’50, l’opera più eseguita di Verdi.
Solo alla Scala di Milano e al San Carlo di Napoli Ernani andò in scena per ben otto stagioni (per un totale di 240 rappresentazioni). Sempre nel 1844 la città di Venezia tributò il suo omaggio a Verdi dando l’opera anche al Teatro San Benedetto.
Ernani arrivò anche sui palcoscenici di Parigi. Qui tuttavia Victor Hugo, recatosi a teatro per vedere l'opera, manifestò la sua disapprovazione per come il suo scritto era stato rielaborato.

Trama:
Atto I. Il bandito. In Spagna e ad Aquisgrana nel 1519.
Don Carlo è re di Spagna ed Ernani sta preparando una rivolta contro di lui per spodestarlo.
Il giovane ama Elvira e, per incontrarla, va sotto mentite spoglie al castello della famiglia De Silva, presso cui vive la giovane. Anche Elvira ama Ernani, ma è promessa al vecchio conte Don Ruy. Elvira è amata anche dal re, che si trova anch'egli nel castello.
Ernani, Elvira e Don Carlo si incontrano nella stanza della giovane, quando sopraggiunge il conte Ruy, che si adira dapprima, poi si calma quando il re si fa riconoscere, ma esige una punizione per Ernani. Aiutato da Don Carlo, che lo fa passare per un suo messo, il giovane riesce tuttavia a sfuggire all'ira del conte.
Atto II. L'ospite.
La rivolta contro il trono è fallita: Ernani trova rifugio nel castello dei De Silva, proprio nel giorno in cui si dovrebbero celebrare le nozze tra il conte ed Elvira.
Sicuro ormai di perdere l'amata, Ernani si costituisce a Don Ruy, il quale per dovere di ospitalità, anziché denunciarlo, lo prende sotto la sua protezione. Ma sopraggiunge il re che, con un sotterfugio, riesce a portare via Elvira. Ernani giura vendetta; ammette, di fronte a Don Ruy, il suo amore per la giovane e gli promette che vendicherà entrambi. Ma il vecchio gli impone un patto: poiché ha salvato la vita a Ernani, Elvira gli appartiene; se la vorrà, gli sarà sufficiente far squillare tre volte un corno, che il giovane gli lascia in pegno.
Atto III. La clemenza. 
Ernani incontra i suoi compagni nel sotterraneo del monumento sepolcrale di Carlo Magno ad Aquisgrana. Don Carlo, intanto, è eletto imperatore.
Potrebbe uccidere i ribelli, ma vuole essere magnanimo e, per intercessione di Elvira, concede loro la vita, in cambio della lealtà. Come ulteriore prova della sua benevolenza offre a Ernani la mano della ragazza, perché ha capito che non amerà mai altri che lui.
Atto IV. La maschera.
I convitati festeggiano la coppia, durante un sontuoso pranzo di nozze. Tra gli invitati si aggira, mascherato in un domino nero, Ruy De Silva. Quando la festa è al culmine, egli si reca in giardino e fa echeggiare per tre volte il suono del corno.
Ernani sa qual è il suo dovere: l'onore castigliano ha un codice preciso, e il giovane si avvelena. Sul suo corpo senza vita cade, uccisa dal dolore, la donna che ama.

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Proprietà dell'articolo
creato:lunedì 28 gennaio 2008
modificato:martedì 21 ottobre 2008